Mese: Novembre 2023

La poesia non è dei poeti

Piove la notte sui miei occhi

a scarmigliare questi pallidi versi

da crocefiggere ai lati della bocca

per sentirli avvinghiati alla pelle,

per aspirare il profumo ribelle

che ho cucito sulle labbra.

Vorrei trattenerli,

sputarli sulle tele dei mie quadri,

vederli colare e creare

nuovi spettacoli di luce.

Ma scivolano i versi, corrono sotto

la carne e poi bucano il cielo

per nascere su nuove bocche,

su occhi appena sbocciati.

La poesia non è dei poeti,

è un alito che s’incarna

nella loro anima per mutarsi

in verbo superbo

e librarsi in volo a espugnare

la rocca del cielo.

Caterina Alagna

La mia poesia

Tra le curve della coperta si fa stretta la notte,

nel sonno mi stringe e non emana calore.

Sogno, allora, di raggiungere ignote galassie

traboccanti d’inchiostro, di quella linfa

che è il sangue e il sapore della mia poesia

ché qui, sulla Terra, si scontano persino i sorrisi.

Con la poesia cerco di scacciare la zizzania,

l’ipocrisia di chi parla d’amore e poi vomita

schegge di vetro a slabbrare distese di pace.

Caterina Alagna

Accorata preghiera

Rubami le schegge

che raschiano il cielo

e gli occhi trionfanti

di pensieri pungenti,

più taglienti di lingue

biforcute che falciano

le lacrime fino a prosciugare

i miei unguenti profumati

di pioggia e di luce.

Rubami la sottile rugiada

che feconda la mente

di ostili silenzi,

di giacigli ferrosi su cui

posare le membra

pregne di cenere

e vortice nero che risucchia

la voce divina polverizzata

in desuete scaglie di pace.

Caterina Alagna

Una nuova alba

Ho cavalcato mandrie di nuvole

e prosciugato specchi di cielo

col desiderio di creare

un tramonto di lucciole a scoccare

un soffio di baci nelle trame del vento.

Ho sudato bagliori sporchi di sangue

ma con coraggio ho assaporato le ferite.

Dalle crepe dell’anima sorge sempre

una nuova alba e i fulmini, squarciando il cielo,

partoriscono splendore.

Caterina Alagna