Autore: Caterina (Page 2 of 11)

Mi chiamo Caterina. Ho frequentato il liceo classico e successivamente mi sono laureata in Scienze dell’educazione. Per alcuni anni mi sono dedicata al restauro dei mobili antichi. Ho creato questo blog perché nutro una profonda passione per la poesia, forma letteraria a cui mi dedico da diversi anni. Ho creato questo blog per condividere con voi il canto di emozioni che risuona dentro di me.
Amo l’arte in tutte le sue forme e mi piace informarmi e studiare.

Sedie di sogni

Sedie di sogni ammucchiati,

usurate dal tempo,

da una vita trascorsa.

Sedie di sogni ammucchiati

come cumuli di polvere

esalano ancora l’antica forza

di anime verdi pronte a sguainare

una lingua costellata di rose,

di fresche parole impetuose

nel generasi in amore

su alcove di raso e sprazzi celesti.

Gli innamorati contemplavano

asettiche pareti che prendevano vita

dietro il velo degli occhi

vuoti come cinema di periferia.

Erano giorni d’amore

e il più inutile granello di sabbia

conteneva l’intero universo.

Il cosmo precipitava nell’anima

e dipingeva distese di cielo.

Sedie di sogni

naufragati sulle rive di un tramonto,

ammucchiano pile di panni.

L’alba annuncia l’inizio

di un nuovo giorno.

Si mangia aria di vita vissuta,

passata tra i capelli bianchi,

sbiadita su vecchi album di famiglia

sepolti da chili di sbagli.

Caterina Alagna

Buco nero

E mi par di cadere

nel cuore di un buco nero,

trafitta da scosse di buio

e ansimare per un goccio di pace.

Sento le gambe tremare

e il petto soggiogato dall’infinito,

da un eterno, mentale lavorio

a versare una cascata di spilli

su squarci di nude sottane.

Spoglia, se ne va l’anima mia.

Lascio il Fato e quel che sarà,

voglio sentir nelle vene

il pulsare incessante di un’ora di libertà.

Caterina Alagna

D’amore si vestono le rose

D’amore si vestono le rose.

Baluginando, rovi di stelle

scuciono drappi di cielo

a rovesciare l’azzurro nei tuoi occhi

che trapelano lussuriosi pensieri.

D’amore si tinge la mia poesia

emulando baci infuocati

in rima e sinestesia.

Dalle mie labbra bagnate d’inchiostro

sgorgano paludi d’inverno

e freschi tramonti d’estate.

Dai flutti convulsi dell’anima

si sprigiona una caotica quiete

che soli in versi palesa

la sua ambigua bellezza.

Caterina Alagna

Soldato

Ho catturato il cielo in un pugno,

sbaragliando i venti assetati di sangue.

Ho mangiato le nuvole

gonfie di lacrime

per le ferite inferte da una guerra infame.

Ho lottato per salvare la mia terra

ma il nemico aveva la mia stessa pelle,

il mio stesso sudore sulle membra trafitte,

il mio stesso terrore negli occhi,

le labbra smorte a baciare la terra

che odorava di sangue.

Anch’io, un giorno caldo d’autunno,

son caduto tra le fronde di questa boscaglia.

Ho pensato per l’ultima volta

al mio cuore vissuto invano,

alla bocca della mia amata,

luce fresca di rugiada

che mai più scroscerà

a infiorare gemme stellate

nei giardini dell’anima.

Caterina Alagna

Sbranata

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE

Sbranata, trafitta, abbandonata

a raccogliere i brandelli dell’anima

sparsi sul ciglio della strada.

Ti lacerarono con le loro fetide bocche,

con le loro orrende spade,

osceni blasoni da ostentare

davanti a una società malata

che affonda le sue radici

nell’ignoranza maschilista e ostinata.

Ogni giorno il cuore di una donna

viene inchiodato a una croce

a grondare rivoli di sangue e violenza,

e l’anima, agonizzando nell’indifferenza, scompare.

Lieve respiro travolto dalla tempesta.

Caterina Alagna

Il respiro del vento

Il respiro del vento

smuove una limpida distesa di luce

mentre echi di un’atavica voce

ritornano come onde

a sfibrare pensieri che emergono

solo di notte

a cercare un bacio bagnato di luna.

Un fascio di luce spalanca il cosmo

a piegarsi su un angolo remoto di terra,

a baciare, furente barlume,

la mia anima di cieca irruenza

in bilico,sul precipizio di un fausto ricordo

a precipitare in un baratro

pullulante di stelle.

Caterina Alagna

Vorrei

Vorrei essere la chiave

che scardina la morsa del tuo cuore,

scandagliarne gli angoli bui

a liberare i desideri

che olezzano di viole.

Tu, batuffolo di luna,

con le tue labbra profumate di muschio,

baci i miei occhi impazziti

che guizzano furenti nella landa oscura.

Nei tuoi occhi immersi nell’ombra

s’intravede un sogno ceruleo,

un vociare di luci che bramano

lussuriose carezze

e baci sensuali, infuocati di stelle.

Caterina Alagna

Il suono dell’aurora

Rifulge d’azzurro

questo spicchio di cielo,

quest’angolo che assapora le notti

a sbocciare in auliche aurore

che vibrano sulle note del vento.

Sibili di luce s’affollano

in quell’arte celeste

a creare una scia di musica aulente.

Bandita,

si dissolve ogni parola.

Tra le pieghe dell’aurora

si odono canti di spazi immensi,

il fiorire di un’alba che ingoia la luna

a straripare nell’anima,

che, placida, riposa

su un lieve rumore di pace.

Caterina Alagna

Pane quotidiano

Lame di coltelli

fendono il cielo

e il pane quotidiano

di immutate miserie

a sfamare questa carne

ridotta a un mucchio di macerie

che si perde in un’orda

di voci silenti.

Bruciano stille di pensiero

mentre il tempo lentamente s’adagia

in angoli oscuri,

rallenta fino a diventare immobile

e ogni secondo pesa sulla pelle

come un secolo.

Caterina Alagna

Piovve

Piovve tutta la notte

sulle memorie dell’estate,

al buio uscimmo

e ostentammo corpi inondati di sale

a colmare l’aria di soffi di perle

e parole gemmanti di stelle.

Piovve sulle ripe scoscese,

sulle strade impolverate,

lungo le sponde di membra sfiancate

ma nell’anima brillavano frammenti di pace

germinanti in trame intessute di poesia.

Caterina Alagna


Incipit della poetessa Antonia Pozzi

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