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E se ora

E se ora i tuoi occhi

entrassero nella mia bocca

a sparpagliare fiori di melo,

si scioglierebbero le ossa

e franerebbe sulle labbra

quest’angolo di cielo

fino a fondermi in nuvole di nebbia,

fino a lacerare la mia atroce poesia

sempre innamorata della mia anima solinga

che tra le cime dei tuoi occhi

custodisce la sua vita.

Caterina Alagna

Vorrei

Vorrei essere la chiave

che scardina la morsa del tuo cuore,

scandagliarne gli angoli bui

a liberare i desideri

che olezzano di viole.

Tu, batuffolo di luna,

con le tue labbra profumate di muschio,

baci i miei occhi impazziti

che guizzano furenti nella landa oscura.

Nei tuoi occhi immersi nell’ombra

s’intravede un sogno ceruleo,

un vociare di luci che bramano

lussuriose carezze

e baci sensuali, infuocati di stelle.

Caterina Alagna

Non ho più voglia

Non ho più voglia

di ascoltare note vuote

pronunciate in castelli di luce

da gente con l’anima

acerba d’amore.

Non ho più voglia

di indossare germogli di spine

su un corpo che ancora si erge

come un virgulto di limpida aurora.

Io voglio solo respirare

il tuo pianto gemmato

in rose di luna.

Voglio assorbire il tuo sguardo

e confonderlo col mio

in una fusione di odori

e amori gioviali.

Caterina Alagna

Voce

Un sottile spiraglio

trasuda una cascata di luce

che si sfoglia in canti soffusi

a irradiare squarci di ombre nude.

Abbagliante si manifesta

la tua voce,

avvolta in germogli di nuvole

tesi a plasmare un placido sole,

un soffio di pura poesia

che s’incarna in pianti di rivelazione

nel ricordo della tua fievole vita.

Caterina Alagna

Il suono del tuo nome

Ho scagliato tra le stelle

il suono del tuo nome

per scordarne la bellezza

che tra le trame della cute

ancora ribolle.

Diffuso in una pioggia di luce,

ora scroscia sui pendii della notte

a illuminare foreste sbiadite

in cui appassisce il profumo delle viole.

Quella luce intrisa del tuo volto

si sofferma su arbusti di parole dimenticate,

quelle che ci sussurrammo in un bacio,

nel soffio di un respiro delicato.

Dalle pareti del cuore

gronda una cascata di sabbia,

un cumulo di amore in polvere riarsa

s’è smarrito nei flutti annebbiati del vento,

ma nelle notti di tempesta

ancora avverto il palpitare di uno spiro

che tuona nel cielo

e nuovamente riecheggia il tuo nome

nel mio pensiero.

Caterina Alagna

Parole trattenute

Le parole trattenute

sono spine di dolce melodia

che sgualciscono pavidi pensieri

incatenati sulla punta della lingua

per colmare di rimorsi

gli spazi desolati dell’anima.

Rimarrà la carne amareggiata

di vita perduta

a sentire il tormento di fuoco

che brucia nelle vene

per quelle parole sature di miele,

mai pronunciate,

ora dal sapore di fiele,

intente a corrodere le arterie.

Sopravvivono ormai solo scaglie

di logore macerie

di un solenne simulacro d’amore,

divenuto emblema del rimpianto

e di un tremante brivido di passione

vanamente ripudiato.

Caterina Alagna

Luna piena

Ispidi cristalli di sole

i tuoi occhi che trafiggono

le mie carni soffuse d’amore.

Una pioggia di fresca melodia

è il fiore del tuo verbo

che trabocca da rivoli

di trasognata malia

catturando il mio sguardo

in trappole di seta,

e già s’avvinghiano

baci di tracimata passione

nelle pieghe della sera.

E un velo di linfa sincera

ricopre i nostri corpi

d’un madido bagliore

di luna piena.

Caterina Alagna

Bacio di sole

Invocò l’aiuto degli dei

per sorreggere le sue carni

quando in una notte di luglio

lui spalancò una voragine d’amore

che inghiottì la sua anima

ricamata da trame di pura poesia.

Una parola suadente bagnò

le sue labbra di nettare fulgente

mentre pulsavano poderose

le sue pupille d’oro

disciolte nel bacio di uno sguardo

che pioveva germogli di sole,

fibre scintillanti che inebriarono

di essenza vitale le sue carni

ansimanti d’amore.

Caterina Alagna