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Sangue

Sgorga il sangue

a fiotti lungo le strade

ma non erompe

dai supplizi della carne,

esonda piuttosto dagli abissi

dell’anima

colma fino alla radice

di linfa tormentata

che si scioglie in una pozza

di pianto incandescente,

libero sfogo che purifica

i baratri inconsci della mente.

Caterina Alagna

Ho rubato i sogni

Ho rubato i sogni

all’adolescenza,

li ho gettati

in un pozzo senza fondo

e ancora precipitano

nel nulla intangibile

mentre la carne,

giorno dopo giorno,

lentamente si dissolve.

Un attimo perduto

può durare tutta una vita

perché muore nel mondo

ma si ostina nel ricordo.

Caterina Alagna

Alito ansioso

Si gonfiano le nubi

nelle orbite dell’anima,

s’addensano e incupiscono il colore

del cielo.

S’ingrigisce di colpo il tuo pensiero

che naviga su flutti solitari,

agitati dalla forza del vento

e da un alito ansioso che divampa

e scombussola un placido oceano,

infinito racchiuso in un piccolo

guscio indifeso

che si piega tremante

alle morse di un ostinato pensiero

che tuona pulsante

come un martello su un tenero

metallo bruciante.

Caterina Alagna

“Anima potente”, A tutte le donne

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne ho scritto questa poesia

Donna, colonna d’oro 

che regge la vita

nel grembo e nelle ossa,

nell’anima, sensibile e deliziosa,

che assorbe l’essenza di ogni cosa,

nelle mani che sorreggono montagne

di ansie e paure,

di desideri e premure,

di pensieri pronti a navigare

su mari oscuri 

pur di approdare su terre di luce.

Donna ti affibbiarono

l’immagine della debolezza

perché ignoravano,

o, forse, perché temevano l’idea 

che da un tenero fiore

di vellutata carne

si generasse un altare solenne,

la luce della tua anima potente

al cui confronto

s’appassisce il bagliore delle stelle.

Caterina Alagna

Dolce sapore

Cospargi di cielo

il tuo cammino impervio

perché sull’acre salita che bacia la roccia,

che graffia la carne e prosciuga la linfa,

capirai quanto sia dolce un pasto di dolore,

quando varcata la soglia dell’abisso

un cuore umano s’aggrappa alla vita.

Caterina Alagna

Poesia: L’anima arranca

L’anima arranca

mentre le mani stringono aria,

cocente come fiumi di lava

che straripava pria

da ogni angolo della mente.

La lava ora si spegne

e un misero pugno di cenere

sorvola questo lurido mondo,

così stanco, così solo,

pullulante di anime fiacche

che da tempo hanno smesso

di sognare.

L’anima arranca

su una vita da scalare

mentre sprizzi di lacrime profumano

le giornate, che proseguono aride,

uguali, immerse in un cielo

di cemento e catrame.

Caterina Alagna

Bacio di sole

Invocò l’aiuto degli dei

per sorreggere le sue carni

quando in una notte di luglio

lui spalancò una voragine d’amore

che inghiottì la sua anima

ricamata da trame di pura poesia.

Una parola suadente bagnò

le sue labbra di nettare fulgente

mentre pulsavano poderose

le sue pupille d’oro

disciolte nel bacio di uno sguardo

che pioveva germogli di sole,

fibre scintillanti che inebriarono

di essenza vitale le sue carni

ansimanti d’amore.

Caterina Alagna

Poesia: Caotico silenzio

Di notte

un caotico silenzio

fa breccia nei cuori.

Approfitta di un angolo solitario

per infiltrarsi in gole deserte,

e così nuovi vagiti pensanti

vengono alla luce

sotto il lume della vivida coscienza

che di notte brilla più chiara

e fervida s’incarna la reminiscenza.

Dal nulla ritornano storie mai vissute

mai bagnate da uno scroscio di luce,

taciti desideri, reconditi pensieri

che vegliano in silenzio

nelle stanze di ieri.

Caterina Alagna

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Il pianto

Il pianto dilaga sul quadro dell’aurora

quando il silenzio è l’unica parola

e il senso delle cose di azzurro si colora

lasciando tra le nuvole una placida alcova

o un sogno che si staglia su vapori di poesia

che suadenti s’innalzano nel cielo

tracciando nell’anima solchi d’argento.

Sulle brillanti vie del pensiero

si generano ideali di luce.

Caterina Alagna

Mano d’amicizia

Rive sbranate

si ampliavano come cieli

nella mia mente.

Un mare di male

corrose saturi nebbie,

epoche distanti

in cui la mia voce era solo

un silenzioso grido,

un urlo carnale smarrito nell’infinito.

Fu la tua mano, ricamata d’amicizia

a cucire per me una nuova luce,

fu la tua parola a intessere

intrecci di fibre vitali

che videro il tormento dell’anima

trasformarsi in poesia.

Caterina Alagna

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