Dedicata alla vittime del naufragio di Cutro.
Immagina la tua carne
pregna di vita e futura speranza
fagocitata dalla bocca violenta del mare
e poi rigurgitata come nuda carcassa
priva di spirito e di speme ostinata
che ti spinge fin sulle vette del cielo,
che le tormente marine non teme
pur di fuggire da una atroce guerra
che ricopre la terra di esangue sfacelo,
per aggiungere vita alla vita dei figli
i cui giorni si sgretolano
sotto una pioggia di bombe e fucili.
Immagina il tuo cuore
ricolmo di quell’ardua fiducia
che mangia la polvere e beve cristalli di sale
lambire sponde ignare.
Immagina quale orrore quelle povere anime
hanno tatuato sulla pelle se disposte ad affrontare
la potenza del mare come ultima sofferenza,
sognando che sia l’ultima tormenta
a condurli su nuovi litorali di sole e quiescenza.
Caterina Alagna