Uno stridore di armi
lacera distese di cielo
da cui gronda una cascata di sangue,
l’indicibile orrore di corpi in sfacelo.
Le bombe volano impavide
fracassando le ali delle colombe,
senza vita il loro canto
annega tra le onde del vento
che più non assorbe parole di pace,
ma solo il fumo liberato dalle mitraglie,
dalle fiamme,
da polveri di lacrime,
dai sogni che bruciano
come aride sterpaglie.
Caterina Alagna
Por onde vais Putin que já tens o sangue pelos joelhos?
Excelente poema, os maus aplausos.
Boa semana.
Beijos.
Grazie di cuore di aver apprezzato la mia poesia. Buon inizio di settimana acne a te! Un abbraccio.
Errata corrige “Uno stridore di armi
Uno stridore di cielo
Lacera distese di cielo
Le bombe volano impavide
Fracassando le ali delle colombe
Sogni che bruciano
Come aride sterpaglie.
CATERINA ALAGNA
Questi versi sono i tuoi e sono estrapolati dalla poesia che sto commentando. Ho fatto questo perché è l’ulteriore conferma di come se una poesia ha un cuore pulsante, una intelaiatura dell’anima centrale, e le tue liriche ne sono tutte provviste, allora poi il resto non è corollario ma ulteriore emozione che amplifica il cuore centrale e si amplifica. Apprezzo tanto questo tua capacità di mescolare con talento ed anima, termini di un linguaggio più tradizionale con accostamenti di parole arditi. Questo, oltre la tua anima, rendono i tuoi versi sempre una scoperta emotiva da vivere ogni singola volta.
Ti ringrazio sinceramente, Daniele di queste bellissime parole. Sono davvero onorata!
Versi forti contro l’orrore della guerra. Brava Caterina.
Grazie mille, Felice!!