Ruvido soffia l’inverno
sulle sponde della pelle
tremanti e dissanguate
dalle torture inferte
dalla voce e dalle mani delle S.S.
che sguainano una putrida lingua
di metallo
per scagliare parole imbevute di fango
che soffocano le anime
annegate nel pianto.
I giorni non passano mai
qui nei campi dell’inferno
dove respiriamo la carne dei nostri padri
che esala bruciante dalle ciminiere
e piangiamo per la pelle martoriata dei bambini,
ritenuta materia fertile per esperimenti
e secondi fini.
Chissà quanta brava gente
non sa di indossare sulla pelle
la nostra carnale sostanza,
ridotta ormai a pezzo di sapone,
a mero oggetto di arredamento,
in inconcepibile abominio
realizzato dall’umanità.
Potranno annientare la nostra carne,
i nostri corpi marchiati come bestie,
ma le nostre anime non uccideranno,
soffieremo ancora negli aliti del vento
e fioriremo nei meandri della memoria,
mentre tutto questo male spregevole
e insensato,
come un mare di fetida lordura,
inquinerà la storia.
Caterina Alagna
O nazismo foi uma tragédia humana europeia.
E os campos de concentração foram locais onde se praticaram os maiores horrores da humanidade.
Os meus aplausos para o teu poema, é EXCELENTE, na forma e no conteúdo.
Continuação de boa semana, querida amiga Caterina.
Beijo.
Un orrore che non può essere dimenticato!
Grazie di cuore per i complimenti. Buon fine settimana anche a te, amico Jaime!
È un capolavoro! Ti sei superata. Hai toccato le corde dell’anima di tutta l’umanità.
Grazie, Daniele, mi hai fatto commuovere.
Bellissima!
Grazie di cuore, Ester! Che piacere ritrovarti anche qui!
Io non riuscirei, non riesco a pansarlo questo orrore, figurati a scriverne, ma c’è bisogno di chi lo faccia, di chi si preoccupi che tutto non cada nell’oblio, c’è necessità che alcuni sporchino ancora l’anima per educare il mondo. Grazie Caterina!
Franco, certe cose, anche se fanno male, vanno ricordate. Ho scelto versi incisivi perché l’oblio sta diventando una minaccia sempre più viva. Ce lo confermano le parole amare che ha pronunciato Liliana Segre. Per questo non dobbiamo mai smettere di coltivare la Memoria. Grazie a te di esserci!
Molto incisiva e toccante. Per non dimenticare. Brava Caterina!
Grazie mille, Felice! Buona giornata!
Grazie è molto bella.
Grazie per aver ricordato in modo così dignitoso e realistico la morte di molte persone e la loro detenzione e la morte di una parte della mia famiglia
Non sapevo, Valeria, che questo orrore avesse travoltò anche la tua famiglia. Non mi devi ringraziare, è un nostro dovere tenere viva la Memoria. Un grande abbraccio!
È una delle poesie più toccanti che ho mai letto in riferimento a quello che fu il genocidio più bruttale della storia europea… mi ricorda il poema che scrisse Primo Levi appena sfuggito alla morte ad Auschwitz.
Grazie cara, mi fa piacere ritrovarti anche in questo blog. Ti ringrazio tanto di queste bellissime parole che mi riempiono il cuore.