Nei campi dell’inferno

Ruvido soffia l’inverno

sulle sponde della pelle

tremanti e dissanguate

dalle torture inferte

dalla voce e dalle mani delle S.S.

che sguainano una putrida lingua

di metallo

per scagliare parole imbevute di fango

che soffocano le anime

annegate nel pianto.

I giorni non passano mai

qui nei campi dell’inferno

dove respiriamo la carne dei nostri padri

che esala bruciante dalle ciminiere

e piangiamo per la pelle martoriata dei bambini,

ritenuta materia fertile per esperimenti

e secondi fini.

Chissà quanta brava gente

non sa di indossare sulla pelle

la nostra carnale sostanza,

ridotta ormai a pezzo di sapone,

a mero oggetto di arredamento,

in inconcepibile abominio

realizzato dall’umanità.

Potranno annientare la nostra carne,

i nostri corpi marchiati come bestie,

ma le nostre anime non uccideranno,

soffieremo ancora negli aliti del vento

e fioriremo nei meandri della memoria,

mentre tutto questo male spregevole

e insensato,

come un mare di fetida lordura,

inquinerà la storia.

Caterina Alagna

15 Replies to “Nei campi dell’inferno”

  1. O nazismo foi uma tragédia humana europeia.
    E os campos de concentração foram locais onde se praticaram os maiores horrores da humanidade.
    Os meus aplausos para o teu poema, é EXCELENTE, na forma e no conteúdo.
    Continuação de boa semana, querida amiga Caterina.
    Beijo.

    1. Un orrore che non può essere dimenticato!

    2. Grazie di cuore per i complimenti. Buon fine settimana anche a te, amico Jaime!

  2. È un capolavoro! Ti sei superata. Hai toccato le corde dell’anima di tutta l’umanità.

    1. Grazie, Daniele, mi hai fatto commuovere.

    1. Grazie di cuore, Ester! Che piacere ritrovarti anche qui!

      1. Io non riuscirei, non riesco a pansarlo questo orrore, figurati a scriverne, ma c’è bisogno di chi lo faccia, di chi si preoccupi che tutto non cada nell’oblio, c’è necessità che alcuni sporchino ancora l’anima per educare il mondo. Grazie Caterina!

        1. Franco, certe cose, anche se fanno male, vanno ricordate. Ho scelto versi incisivi perché l’oblio sta diventando una minaccia sempre più viva. Ce lo confermano le parole amare che ha pronunciato Liliana Segre. Per questo non dobbiamo mai smettere di coltivare la Memoria. Grazie a te di esserci!

  3. Molto incisiva e toccante. Per non dimenticare. Brava Caterina!

    1. Grazie mille, Felice! Buona giornata!

  4. Grazie è molto bella.

    Grazie per aver ricordato in modo così dignitoso e realistico la morte di molte persone e la loro detenzione e la morte di una parte della mia famiglia

    1. Non sapevo, Valeria, che questo orrore avesse travoltò anche la tua famiglia. Non mi devi ringraziare, è un nostro dovere tenere viva la Memoria. Un grande abbraccio!

    2. È una delle poesie più toccanti che ho mai letto in riferimento a quello che fu il genocidio più bruttale della storia europea… mi ricorda il poema che scrisse Primo Levi appena sfuggito alla morte ad Auschwitz.

      1. Grazie cara, mi fa piacere ritrovarti anche in questo blog. Ti ringrazio tanto di queste bellissime parole che mi riempiono il cuore.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.